09 September 2021

La strategia di CRESCITA (e la strategia di NON CRESCITA)

La strategia di crescita

La crescita rafforza la posizione dell’impresa nel mercato, fino al paradosso di ritenere che si “deve crescere”, per “non decrescere”.

Ciò che a nostro avviso suggerisce tale affermazione (piuttosto forte) deriva dalle condizioni di mercato che, negli anni e sempre con maggiore velocità, sono fortemente mutate (e sono in continua mutazione).

Senza voler essere esaustivi, ci mancherebbe (!), per le imprese italiane negli ultimi anni si sono succeduti fattori di profondo cambiamento, che così come possono rappresentare stimoli ed opportunità più spesso vengono subiti, soprattutto da tante PMI:

  • Internet
  • Informatizzazione
  • Globalizzazione dei mercati
  • Concorrenza internazionale da parte di paesi a basso costo di produzione
  • Euro
  • Instabilità Politica/Guerre/Terrorismo
  • Crisi Finanziaria
  • Focus sulla Sostenibilità
  • Digitalizzazione
  • Dazi
  • Crisi Pandemica

Il tutto in poco più o poco meno di 20 anni ….. .

Ed allora ci sembra giusto affermare, come in un’equazione matematica, che:

un’azienda con una struttura più solida riesce a fronteggiare i cambiamenti meglio rispetto ad un’altra di più piccole dimensioni.

Aggiungiamo: soprattutto in momenti di crisi.

La crescita diventa dunque necessaria a causa di una continua modificazione dell’ambiente economico in cui ci si trova e si compete; in questi casi, le imprese guidate dalla volontà di sopravvivenza si sentono costrette a modificare e ristrutturare la propria organizzazione e talvolta anche le strategie aziendali.

Ed allora, “piccolo e bello”, oggi forse non funziona più.

E quindi la tecnica di sopravvivenza ci impone di crescere.

Siamo a conoscenza di diversi modi per attuare una crescita aziendale: l’azienda può ricorrere ad una crescita dimensionale, dove gli indici della realizzazione di questa si possono tradurre in un aumento di addetti, a un aumento del fatturato o dell’output prodotto, ma si può far riferimento anche a un altro tipo di crescita, una crescita qualitativa che vada a migliorare l’aspetto della gestione aziendale, quali un aumento della qualità del prodotto venduto, o ancora un miglioramento qualitativo del personale impiegato o ancora, un miglioramento qualitativo dell’ambiente in cui ci si trova a operare.

Ma come si può declinare una strategia di crescita?

Crescita interna (endogena) o Crescita esterna (esogena)

Crescita INTERNA/ENDOGENA. Significa fare ricorso alle risorse/competenze accumulate nel tempo, reinvestendole in crescita della capacità produttiva e/o commerciale dell’impresa, aumentando le dimensioni originarie o creando nuove imprese.

PRO della scelta:

Nell’operazione in cui si vanno ad incrementare i processi produttivi dell’azienda incontriamo molti fattori vantaggiosi, presenti anche nella struttura dell’impresa stessa:

  • Tramite la crescita interna, è evitata la duplicazione di strutture
  • Si ha il mantenimento della compagine societaria
  • L’impresa non deve modificare la cultura che la caratterizza.

Crescita ESTERNA/ESOGENA. Significa primariamente fare acquisizioni di altre imprese, mantenendone l’autonomia giuridica (si forma un “gruppo”), oppure procedere all’acquisizione di altre imprese e “fondersi” con esse (si forma un’impresa più vasta).

PRO della scelta:

Ci basta elencare quanto segue:

  • Accedere alle innovazioni disponibili sul mercato
  • Acquisire con una sola azione, mercato, tecnologie, competenze, esperienza di ex soci e dipendenti e collaboratori
  • Internazionalizzare la propria azienda cogliendo le opportunità di chi già opera nel resto del mondo
  • Contaminarsi e contaminare
  • Ottenere economie di scala
  • Diversificare la produzione
  • Integrare a monte o a valle i processi
  • Creare sinergie e quindi ottimizzare le strutture e recuperare marginalità…

La strategia di crescita: quali modalità?

ESPANSIONE ORIZZONTALE. Crescita mono settoriale con un’unica relazione prodotto/mercato. Politiche utilizzabili: penetrazione commerciale e differenziazione del prodotto.

INTEGRAZIONE VERTICALE. Sviluppo dimensionale (fusioni o acquisizioni) dell’impresa in settori a monte e a valle della produzione principale (core business), integrati funzionalmente l’uno con l’altro. Accentuazione della differenziazione del prodotto.

DIVERSIFICAZIONE della PRODUZIONE. Entrata dell’impresa in settori con business diversi da quello “core”, ma in qualche modo correlati positivamente al primo (related diversification). Ciascun business individua una propria distintiva relazione “prodotto/mercato”. Conseguimento di economie di raggio d’azione dall’operare in più settori: ciò significa che il costo della produzione congiunta di beni/servizi diversi, in un unico sistema, è minore del costo della produzione di ciascun bene/servizio a mezzo d’imprese separate e autonome l’una rispetto all’altra.

CONGLOMERAZIONE. Scelta di diversificazione dei business ispirata ad una logica “finanziaria”, talvolta meramente speculativa (unrelated diversification), senza che si possa verificare una correlazione positiva tra le varie relazioni prodotto/mercato che fanno capo all’impresa.

La strategia di non crescita

Non crescere non è una malattia, ma un’alternativa strategica, a volte tuttavia molto pericolosa, secondo il nostro punto di vista.

Non crescere significa:

  • Cercare di concentrarsi sul mantenimento del proprio posizionamento strategico (quota mercato/dimensioni aziendali)
  • Avere la consapevolezza di una bassa propensione al rischio o non forzatura delle capabilities disponibili
  • Scegliere per necessità o mancanza di alternative la difesa della dimensione e della quota di mercato dati i limiti del settore e le pressioni ambientali
  • Cercare di cooperare con altre imprese per raggiungere l’obiettivo comune.

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