02 November 2023

ANALISI DI BILANCIO: LA RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO

L’Analisi di Bilancio consiste in tecniche che hanno lo scopo di ottenere una più facile e veloce lettura delle dinamiche aziendali, al fine di agevolare il confronto dei dati nel tempo (diversi esercizi della medesima azienda) e/o nello spazio (medesimo esercizio di aziende diverse, appartenenti a gruppi omogenei: medesimo codice di attività, classe di fatturato); ricorrendo, se del caso, al confronto con valori di benchmark di settore.

L’Analisi di Bilancio può essere svolta utilizzando diverse metodologie le quali, sia quando utilizzate individualmente che in maniera unitaria, permettono di reinterpretare i dati di bilancio verificando la presenza di equilibri patrimoniali, reddituali, economici e finanziari inerenti alla gestione aziendale.

RICLASSIFICAZIONE DI BILANCIO

Ha l’obbiettivo di ricomporre i dati presenti in bilancio sulla base di regole precise e definite in funzione della lettura che di quei dati si vuole fare. A tal fine, i dati vengono rielaborati in modo da ottenere degli aggregati con un significato superiore rispetto alla normale rappresentazione civilistica.

Si ricorre alla Riclassificazione per diverse finalità:

  • Costruire aggregati di grandezze non immediatamente leggibili nello schema civilistico di bilancio (Valore aggiunto, MOL, Reddito operativo, Capitale investito operativo netto; Indebitamento finanziario; etc.);
  • Superare le logiche puramente civilistiche (o fiscali) che presidiano la redazione del bilancio a favore di logiche anche a contenuto aziendalistico;
  • Separare ed evidenziare il risultato delle attività caratteristiche da quelle extra-caratteristiche;
  • Individuare aggregati precisi al fine di procedere all’analisi per indici.

RICLASSIFICAZIONE DI CONTO ECONOMICO

Le riclassificazioni di Conto Economico sono molteplici e dotate di diversi livelli di aggregazione a seconda dei risultati che si intende evidenziare. Le più utilizzate sono:

  • RICLASSIFICAZIONE A COSTO DEL VENDUTO
  • RICLASSIFICAZIONE A MARGINE DI CONTRIBUZIONE
  • RICLASSIFICAZIONE A VALORE AGGIUNTO

RICLASSIFICAZIONE A COSTO DEL VENDUTO

I costi operativi sono riclassificati per destinazione in modo da essere direttamente imputati alle aree gestionali di riferimento. È uno schema solitamente utilizzato dalle imprese di trasformazione industriale, mentre ha minor valore di analisi nei casi di imprese di servizi o commerciali.

 

Ricavi di vendita

(-) Costo del venduto

(+) Rimanenze iniziali

(+) Acquisti di materie prime e semilavorati

(-) Rimanenze finali

(+) Energia

(+) Costo del lavoro industriale

(+) Ammortamento beni produzione

(+) Canoni di Leasing

(+) Altri costi industriali

(=) Risultato lordo industriale

(-) Costi commerciali e distributivi

(-) Costi amministrativi e generali

(=) Risultato operativo (EBIT)

(+) Proventi finanziari

(-) Oneri finanziari

(+) Componenti straordinari di reddito

(=) Risultato ante imposte (EBT)

(-) Imposte di esercizio

(=) Risultato netto

 

RICLASSIFICAZIONE A MARGINE DI CONTRIBUZIONE

I costi sono riclassificati facendo una distinzione tra quelli variabili e quelli fissi rispetto ai volumi di vendita, mettendo appunto in evidenza il margine di contribuzione. È uno schema utilizzato per valutare o verificare scelte di esternalizzazione (outsourcing), ovvero scegliere se produrre internamente o comprare da fornitori; infatti, se applicata a singoli gruppi di prodotti può evidenziare l’apporto di ogni singolo articolo alla copertura dei costi di struttura (costi fissi).

 

Ricavi di vendita

(-) Costi variabili industriali

(-) Costi variabili commerciali e distributivi

(-) Costi variabili generali amministrativi

(=) Margine di contribuzione

(-) Costi fissi industriali

(-) Costi fissi commerciali e distributivi

(-) Costi fissi generali e amministrativi

(=) Risultato operativo (EBIT)

(+) Proventi finanziari

(-) Oneri finanziari

(+) Componenti straordinari di reddito

(=) Risultato ante imposte (EBT)

(-) Imposte di esercizio

(=) Risultato netto

 

RICLASSIFICAZIONE A VALORE AGGIUNTO

I costi sono riclassificati secondo la loro natura e vengono suddivisi tra costi interni ed esterni all’azienda. È il tipico schema di riclassificazione utilizzato quando si dispone esclusivamente di dati di bilancio (civilistico) e proprio dal bilancio mantiene la struttura scalare che partendo dai Ricavi giunge alla determinazione del risultato d’esercizio passando attraverso risultati reddituali intermedi.

 

Ricavi delle vendite e delle prestazioni

(+) Variazione rimanenze prodotti in lavorazione, semilavorati e finiti

(+) Variazione lavori in corso su ordinazione

(+) Incrementi immobilizzazioni per lavori interni

(=) VALORE DELLA PRODUZIONE

(-) Acquisti materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci

(+) Variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

(-) Costi per servizi e per godimento beni di terzi VALORE AGGIUNTO

(-) Costo per il personale

(=) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)

(-) Ammortamenti e svalutazioni

(-) Accantonamenti per rischi e altri accantonamenti

(=) REDDITO OPERATIVO

(+) Altri ricavi e proventi

(-) Oneri diversi di gestione

(+) Proventi finanziari

(+) Saldo tra oneri finanziari e utile/perdita su cambi

(=) REDDITO CORRENTE

(+) Proventi straordinari

(-) Oneri straordinari

(=) REDDITO ANTE IMPOSTE

(-) Imposte sul reddito

(=) REDDITO NETTO

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