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13 September 2023
In seguito al precedente approfondimento “Contributi – Parte 1”, vedremo gli aspetti civilistici, contabili e fiscali delle restanti categorie di contributi: in conto capitale, in conto patrimonio netto e misti.
CONTRIBUTI IN CONTO CAPITALE (art. 85 lett. g e h, art 88.3 lett. b, art. 110.1 lett. A del TUIR)
I contributi in conto capitale sono erogati per incrementare i mezzi patrimoniali e potenziare la capacità di produzione dell’impresa, senza che la loro concessione debba essere subordinata alla realizzazione di uno specifico investimento. Civilisticamente vengono contabilizzati per competenza nell’esercizio in cui si verifica la certezza del diritto al contributo e assumono rilevanza fiscale nel momento in cui entrano nella disponibilità materiale e giuridica del percettore. Questi vengono considerati come delle sopravvenienze attive che concorrono fiscalmente a formare il reddito d’esercizio a scelta irreversibile del contribuente:
In caso di sfasamento temporale tra competenza civilistica (notifica della concessione) e fiscale (principio di cassa) occorre operare una variazione fiscale Ires in dichiarazione dei redditi. Mentre per l’Irap il contributo concorre alla formazione del valore della produzione in base all’ammontare imputato a conto economico.
Per quanto riguarda la contabilizzazione, al ricevimento del contributo, ipotizzando che l’incasso coincida con la competenza civilistica:
Banca C/c A Sopravvenienze attive
Erario c/ritenute
Se a fine esercizio si decide di suddividere l’intero contributo in x anni (massimo 5), occorre calcolare le imposte differite.
CONTRIBUTI IN CONTO PATRIMONIO NETTO
I contributi in conto patrimonio netto sono destinati all’integrazione del patrimonio e non concorrono, né direttamente e né indirettamente, alla formazione del reddito d’esercizio. Vengono imputati per cassa e la contabilizzazione avviene nel conto “Riserva da contributi in conto capitali”.
CONTRIBUTI MISTI
In questa categoria vi sono i contributi accordati in relazione a piani di investimento che comprendono:
Mentre i contributi che non vengono determinati in base a criteri oggettivi che ne consentano la ripartizione, vengono assoggettati ai contributi in conto capitale.
IVA E INDIRETTE
Le erogazioni di denaro da parte della Pubblica Amministrazione nei confronti di soggetti privati:
RITENUTE D’ACCONTO
I contributi erogati ad imprese, diversi da quelli destinati all’acquisto di beni ammortizzabili materiali ed immateriali, sono soggetti alla ritenuta d’acconto del 4%, art. 28.2/600. Mentre non sono soggetti i contributi in conto canoni di leasing e i contributi in conto capitale diretti alla ristrutturazione ed al potenziamento dell’apparato produttivo dell’impresa.
Le singole leggi che disciplinano i contributi possono prevedere deroghe. Ai sensi dell’art. 22 del TUIR si computano dalle imposte, le ritenute operate anteriormente alla presentazione della dichiarazione dei redditi, sui redditi che concorrono a formare il reddito complessivo.
INFORMATIVA SUI CONTRIBUTI PUBBLICI
Gli obblighi di informativa riguardano i contributi “in denaro o in natura, non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria”. Gli obblighi di pubblicazioni non si applicano se l’importo monetario erogato è inferiore ai 10.000 euro nel periodo considerato. Ai fini di rendicontazione, bisogna applicare il criterio di cassa.
Ai sensi dell’art. 1 co. 125 ss. Della L. 124/2017:
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