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10 April 2024
Nella prima parte dell’approfondimento sui contratti derivati, sono stati introdotti gli aspetti contabili, la classificazione degli strumenti finanziari derivati, la registrazione iniziale e le valutazioni successive al momento della chiusura dell’esercizio, i derivati di copertura e l’informativa in nota integrativa e bilancio abbreviato:
TOBIN TAX
La Tobin tax è l’imposta sulle transazioni finanziarie, che prevede una tassazione differente a seconda dell’operazione finanziaria.
È stata introdotta dall’art. 1 co. 491 – 500 della L. 24.1.2012 n. 228, e le operazioni sui derivati sono soggette a tale regime.
A partire dal 1° luglio 2013, le operazioni relative a strumenti finanziari derivati, i cui sottostanti sono principalmente costituiti da strumenti finanziari partecipativi, sono soggette a un’imposta fissa. La misura dell’imposta è determinata in base al tipo di strumento e al valore del contratto, seguendo una tabella specifica inclusa nella legge di stabilità 2013. Questa imposta è dovuta indipendentemente dal luogo in cui avviene la transazione e dalla residenza fiscale delle parti coinvolte.
Ambito soggettivo
L’imposta è obbligatoria per entrambe le parti coinvolte nelle operazioni. Tuttavia, la responsabilità del pagamento spetta alle banche, alle società fiduciarie, alle imprese di investimento autorizzate a fornire servizi al pubblico e ad altri soggetti che partecipano all’esecuzione delle predette operazioni, compresi gli intermediari non residenti. Se più soggetti tra quelli sopra menzionati sono coinvolti nella transazione, l’imposta è pagata da chi riceve direttamente l’ordine di esecuzione dall’acquirente o dalla controparte finale. In altri casi, il contribuente è responsabile del pagamento dell’imposta.
Esenzioni
L’imposta sui derivati non si applica nei confronti di alcuni soggetti istituzionali come l’Unione europea, la Banca Centrale Europea e le banche centrali degli stati membri dell’UE.
Inoltre, sono previste esenzioni aggiuntive per:
LE PRINCIPALI CATEGORIE DI PRODOTTI DERIVATI
Contratti a termine
Un contratto a termine rappresenta un’intesa stipulata tra due parti per la consegna futura di una quantità specifica di un determinato bene sottostante, che può essere un’attività finanziaria o una merce, ad un prezzo concordato (noto come prezzo di consegna) e in una data predeterminata (comunemente detta data di scadenza o maturity date).
Le variazioni nel valore del bene sottostante influenzano il profilo di rischio e rendimento di un contratto a termine, che può essere sintetizzato nel seguente modo:
Per l’acquirente del contratto, il rischio principale risiede nel potenziale deprezzamento del bene. Ciò significa che l’acquirente potrebbe essere obbligato a pagare il prezzo stabilito nel contratto, anche se il valore di mercato del bene dovesse diminuire al di sotto del prezzo concordato.
Al contrario, per il venditore del contratto, il rischio principale è rappresentato dall’apprezzamento del bene.
I principali tipi di contratti a termine includono:
Swap
Lo swap è un contratto con il quale le due controparti decidono di scambiarsi somme di denaro (più comunemente la differenza tra queste ultime) in base alle specifiche del contratto stesso, specifiche che determinano la classificazione per tipologie dei contratti swap.
In base al sottostante si individuano vari tipi di swap, i più comuni sono:
Le opzioni
Un’opzione è un contratto che conferisce il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare (opzione call) o vendere (opzione put) una specifica quantità di un bene (chiamato sottostante) ad un prezzo stabilito in anticipo (noto come prezzo di esercizio o strike price) entro una data definita (conosciuta come scadenza o maturità). Il bene sottostante può fare riferimento ad un’attività finanziaria, una merce o un evento.
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